Artista Contemplativa

Elena Brovelli

Artista Contemplativa

METAMORFOSI

Periodo 1: L’esplorazione delle forme pure

In questo primo periodo, Elena Brovelli si dedica a un’indagine formale sulla linearità, realizzando quadri con strisce di tessuti verticali. Il richiamo ai tratti di Lucio Fontana non è casuale: come Fontana cercava di rompere la superficie pittorica, così Brovelli usa il tessuto per creare una tensione tra la bidimensionalità del supporto e la tridimensionalità delle strisce. Queste opere rappresentano un inizio in cui l’artista sperimenta i confini della materia, lasciando trasparire un desiderio di superamento delle convenzioni del quadro tradizionale.


Periodo 2: L’esplorazione della liquidità

In questa fase, Elena Brovelli si addentra nell’essenza della liquidità, esplorando come il tessuto possa diventare un elemento fluido e mutevole. Attraverso l’uso di materiali come il lurex, le sue opere evocano il movimento di una materia che si trasforma e si adatta, suggerendo un continuo scorrere di energia. Le superfici lucide riflettono la luce e si distendono con eleganza, per poi cedere a pieghe naturali che appaiono quasi sospese nel tempo. Il tessuto, come se fosse acqua, si espande e si contrae, creando un delicato equilibrio tra tensione e rilassamento. Questo periodo rappresenta una riflessione sulla natura impermanente delle cose, dove la forma, pur definita, rimane sempre pronta a dissolversi, esprimendo una poetica che parla di trasformazione e rinnovamento. Le pieghe non sono semplici deformazioni, ma il risultato di una danza silenziosa tra materia e forza creatrice.

Periodo 3: La durezza della materia

Questa fase introduce un cambiamento radicale: il tessuto rigido, simile a latex, viene trattato come una sorta di “carrozzeria accartocciata”. Le superfici diventano rigide, quasi industriali, evocando una sensazione di violenza trattenuta. L’effetto è quello di una compressione, un accumulo di energia contenuta, che ricorda la trasformazione della materia attraverso la pressione. Queste opere esplorano il concetto di trauma e resistenza, simbolizzando la tensione tra ciò che è rigido e ciò che è malleabile. Le superfici sembrano quasi sopportare il peso di un impatto invisibile, facendo pensare a fragilità celate dietro apparenze di forza.

Periodo 4: La chiamata spirituale

Nel quarto e attuale periodo, Elena Brovelli si distacca dalle forme rigide e spigolose del passato, abbracciando una morbidezza avvolgente e fluida nelle sue creazioni. Le sculture tessili si fanno più eteree, con volumi generosi che sembrano quasi fluttuare nello spazio. Ogni opera è un portale sensoriale che invita l’osservatore a un’esperienza meditativa e contemplativa, dove il tessuto diventa un veicolo per esplorare il proprio mondo interiore. Attraverso un processo artistico profondamente legato alla sua spiritualità, Elena trasforma ogni scultura in un simbolo di rinascita, guarigione e connessione con l’universo. I gesti delicati e intuitivi che danno forma a queste opere riflettono il suo desiderio di offrire non solo un oggetto artistico, ma un’esperienza trasformativa, capace di coinvolgere tutti i sensi.